Desidero esprimere tutta la mia amarezza e preoccupazione per quanto accaduto nella nostra Comunità scolastica in questo fine settimana.
Sarò chiara e ferma nella descrizione degli avvenimenti.
Mi erano pervenuti, già venerdì, diversi messaggi da genitori preoccupati dal possibile rientro a scuola, dopo il legittimo avviso pubblicato sul nostro sito, in considerazione del Dpcm del 3 novembre vigente in Campania al 30 novembre, in assenza di ulteriori disposizioni regionali e comunali.
Mi erano pervenute anche telefonate di genitori che, viceversa, erano propensi a far rientrare i propri figli e che mi segnalavano di aver ricevuto, da altri genitori, notizie circa una mia posizione di rimandare indietro i bambini qualora in classe non fossero venuti tutti gli alunni. A questi genitori ho risposto che questa era una falsa informazione. Come Dirigente scolastica e come persona non avrei mai messo fuori nessun alunno. Mi corre l'obbligo di accogliere ogni singolo bambino, sempre!
Rassicurando i genitori preoccupati del rientro, ho comunicato loro che
1.non sarebbe stato possibile erogare la DAD se la scuola fosse stata riaperta. Nessuna norma prevede didattiche differenziate
2.le assenze degli alunni sarebbero state normalmente registrate ed avrebbero inciso sul monte ore obbligatorio di frequenza. Anche qui, questa resta la norma.
Preoccupata, però, dei numerosissimi messaggi e di assenze annunciate, ho chiesto alle maestre, in via puramente informale, di verificare la situazione, chiedendo ai rappresentanti di classe dei genitori, per comprendere quanto fosse estesa questa condizione di disagio e preoccupazione tra i genitori, anche per condividere la situazione della nostra scuola con altri Dirigenti e le Istituzioni del territorio.
Questa "ricognizione" non aveva nessuna pretesa di essere un "sondaggio istituzionale" e tanto meno ci saremmo aspettate che venisse interpretato come un 'occasione per fare pressione, genitori su altri genitori , o che si pensasse di poter incidere poi su eventuali scelte dei decisori politici.
I quali, vogliamo ricordarlo, assumono tali decisioni, basandosi esclusivamente su dati oggettivi, che discendono dalla lettura del contesto epidemiologico e dai tassi di contagio, purtroppo ancora alti nella nostra Regione e nella nostra città.
Dagli atteggiamenti e comportamenti assunti da alcuni genitori devo purtroppo dedurre che la nostra intenzione di comprensione del disagio diffuso tra i genitori non è stata raccolta nel modo giusto. Oppure noi non abbiamo saputo veicolarla nel modo più opportuno.
Resta il fatto che ho appreso con costernazione che alcuni genitori hanno scatenato una spiacevole pressione nei confronti di altri genitori, se non una vera e propria manipolazione, arrivando a pensare di poter orientare le posizioni dei genitori ed incidere su decisioni su cui , ripeto, non si può pensare di esercitare alcuna influenza.
Voglio che si sappia, con estrema chiarezza, che, come dirigente scolastica, comprendo pienamente il disagio dei genitori preoccupati per i possibili effetti della pandemia nel rientro a scuola. Allo stesso modo comprendo il disagio dei genitori che credono, legittimamente, che la scuola chiusa possa produrre altrettanti danni ai propri figli.
Per questo motivo, poiché sussistono buone ragioni da una parte e dall'altra, non bisogna MAI pensare che a determinare le scelte istituzionali possano essere gli uni o gli altri, tra i genitori .
Pur comprendendo, dunque, il disagio, non potrò mai accettare che nella scuola che dirigo si affermino e si diffondano atteggiamenti manipolativi, ispirati a stili comunicativi e modus operandi non rispettosi del confronto, tesi a dare false interpretazioni di mie indicazioni, e, soprattutto, non osservanti i rispettivi ruoli istituzionali ( scuola, Comune, ecc.) e responsabilità ( genitori, docenti, Dirigente).
Mi adopererò con maggiore vigore possibile perché sia chiara ogni distinzione di ruoli, ogni singola responsabilità. Ed io stessa cercherò di operare per non lasciare nessuno spazio ad atti manipolativi, cercherò in futuro di creare sempre più un clima di tranquillità e di rispetto tra i genitori, tra genitori e scuola e tra scuola ed Istituzioni del territorio.
La scuola non sarà mai terreno di scontro, o terreno per esercitare pressioni di qualsiasi tipo verso l'esterno.